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 Bilancio Europeo
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Analisi di Bilancio_Flussi
 
Download bilancio cee 2011

Analisi di Bilancio_Flussi


 
3. Compilazione dei prospetti
   3.1 Il rendiconto dei FLUSSI DI CCN
   3.2 Il rendiconto dei FLUSSI DI CASSA
   3.3 Il rendiconto FINANZIARIO



 
L’analisi dei prospetti riclassificati di bilancio e degli indici (ricavabili dalle grandezze in essi riportate), può fornire una rappresentazione semplicemente statica della situazione d’impresa.
 
Tali elementi, infatti, pur rappresentando uno strumento indispensabile ai fini di un’analisi aziendale, devono essere integrati da considerazioni ulteriori che non provengono direttamente dagli schemi di Stato Patrimoniale e Conto Economico.
 
Le informazioni quantitative integrative utili per un’analisi più completa si possono ricavare dall’analisi per flussi, che si basa sullo studio dinamico delle operazioni aziendali.
 
Si esamini in primo luogo la distinzione tra il concetto di “Fondo” e di “Flusso”:


I movimenti di risorse finanziarie di un’azienda (flussi) vengono evidenziati attraverso la presentazione di un prospetto denominato “Rendiconto finanziario”.
 
In relazione al diverso oggetto di indagine, si individuano:
- il Rendiconto finanziario delle variazioni di Capitale Circolante Netto (CCN)
- il Rendiconto Finanziario delle variazioni di Liquidità (CASH FLOW).




La procedura propone: 


Per intervenire nelle tabelle è necessario posizionarsi in un punto qualsiasi all’interno di esse e fare un click con il tasto sinistro del mouse. Dalla maschera che si apre sarà possibile, con doppio click, intervenire sia per la visualizzazione che per la modifica dei dati proposti dalla procedura.

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NB: Sebbene i dati vengano riportati sempre in linea con le registrazioni effettuate, si consiglia di aggiornare il documento ad ogni ingresso e possibilmente in seguito ad ogni modifica effettuata da input nel dettaglio dei prospetti.


Si richiamano qui di seguito le operazioni più comuni che è possibile effettuare nel testo in oggetto:



Attivare la funzione “Visualizzazione struttura” e posizionarsi alla destra della variabile che si intende eliminare. Il cursore diventa una freccia rivolta verso l'alto. Cliccare con il tasto destro del mouse, selezionare la voce “Campo” e cliccare su “Elimina”.




Posizionarsi nel punto corretto del documento dove si vuole inserirle, attivare il pulsante “Visualizzazione struttura”, cliccare col tasto destro del mouse, selezionare le voci “Campo”, “Inserisci”, “Variabili generali” e scegliere dall’elenco la variabile desiderata tra quelle proposte da GBSoftware.


Per eliminare una tabella già presente nel documento, cliccare sul pulsante . Si apre la form “Elenco tabelle del documento”, da cui è possibile selezionare le tabelle da rimuovere.



Per inserire una nuova tabella nel testo base, posizionarsi nel punto del documento in cui la si vuole creare e cliccare sul pulsante nella barra Strumenti in basso.


Qualora le tabelle abbiano delle righe non compilate, è possibile non visualizzarle apponendo check su .

NB: Al momento del check la funzione viene attivata in TUTTE le tabelle del documento!



Per eliminare i colori di sfondi dalle tabelle del documento, apporre check su .

NB: Confermata l’operazione, la modifica sarà effettiva su TUTTE le tabelle del documento!


E’ possibile copiare il testo su cui si sta lavorando e riportarlo nella gestione di altre ditte tramite il pulsante presente nella barra Strumenti in basso.



Mediante il pulsante presente sulla barra degli strumenti in basso, il documento può essere stampato sia in formato PDF che in formato DOC.





 
 

 
Il flusso di CCN viene determinato a partire dalla sua espressione più elementare, cioè come differenza tra la sua consistenza finale e quella iniziale:
 
∆CCN = CCNt - CCNt0

 
Esplicitando l’espressione  si giunge alla formulazione di secondo livello per cui:
 
∆CCN = (CClt – CClt0) – (Pct – Pct0)



Il valore dei Crediti a Breve e dei Debiti a breve viene calcolata nel riquadro di appoggio all’interno del dettaglio.
 
Il valore delle Pc calcolato nel dettaglio viene poi confrontato con l’importo proveniente dal documento “Riclassificazioni e Indici”. Se i due valori coincidono, nella casella di controllo apparirà un “OK”, altrimenti apparirà una “X”.

 
Nella terza formula i componenti degli aggregati vengono ulteriormente esplicitati fino a giungere all’espressione ∆CCN = (∆S + ∆Cb + ∆Dl + ∆T) – (∆Db - ∆Dc).
I valori dei singoli flussi (∆S, ∆Cb, ∆Dl, …) vengono calcolati come differenza degli importi al tempo t e al tempo t0 dei singoli aggregati.
 
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Tramite l’analisi esogena vengono sottolineate le relazioni esistenti tra le decisioni finanziarie di LT e la formazione dei saldi finanziari di periodo.
Il flusso di CCN viene quindi calcolato come segue:
 
∆CCN = (∆Fon - ∆Pc) – (∆Imp - ∆CCl)
 
Come mostrato nel dettaglio, il totale delle fonti e il totale degli impieghi al tempo t e al tempo t0 provengono direttamente dal documento “Riclassificazioni e Indici” (caselle azzurre).
 
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La formula  si può anche scrivere come:
 
∆CCN = (∆K + ∆DL + ∆FDL) – ∆In
 
Il flusso ∆K viene calcolato come differenza tra il valore del Patrimonio Netto al tempo t e al tempo t0: entrambi gli importi provengono dalle rispettive colonne (20Xt/20Xt0) dello Stato Patrimoniale Passivo riclassificato.
 
I flussi dei Debiti a lungo termine (∆DL) e delle Immobilizzazioni (∆In) sono calcolati come differenza dei singoli importi al tempo t e al tempo t0: tali valori vengono filtrati come somma di aggregati di Bilancio.
 
L’importo dei Fondi durevoli viene determinato nel rispettivo prospetto di appoggio:




Dalla   tenendo conto che
∆K= ∆K*+Un
e che Uf = Un + (Amm-Riv)+ FDL da cui Un = Uf – Amm + Riv - ∆FDL
si può scrivere: ∆K = ∆K*+ Uf – Amm + Riv - ∆FDL
 
Sostituendo tale valore di ∆K nella  si ottiene:
 
∆CCN = ∆K*+ Uf – Amm + Riv - ∆FDL + ∆DL + ∆FDL – ∆In

da cui:
 
∆CCN = ∆K*+ ∆DL– (∆In + Amm - Riv) + Uf
 
 
NB: Si tenga conto che nel prospetto di calcolo dell’Utile avente rilevanza finanziaria (Uf) l’importo delle rivalutazioni (se presenti) deve essere inserito manualmente dall’utente.
 
Il riquadro “Controllo CCN” permette di effettuare un controllo visivo di  rispondenza tra i valori dei flussi appena calcolati.
Nel riquadro viene riportato il flusso di CCN che scaturisce dall’analisi esogena e quello che scaturisce dall’analisi endogena. Se i due valori coincidono, nella casella di controllo apparirà un “OK”, altrimenti apparirà una “X”.



La grandezza che si intende studiare viene ricavata a partire da un aggregato che in linea di massima la contiene, e che quindi va rettificato di alcune voci che ne aumentano/diminuiscono il valore fino alla formazione dell’aggregato voluto (processo di depurazione che “scende a valle”).
 
Il flusso di CCN secondo il metodo Indiretto viene costruito a partire dai valori presenti nel foglio 1 “Rendiconti flussi CCN”.
L’utente deve inserire manualmente gli accantonamenti ai fondi e gli utilizzi dei fondi (esclusi quelli relativi al CCN).
Il flusso ∆CCN viene calcolato come differenza tra il Totale dei Flussi (Fonti) e il Totale dei Deflussi (Impieghi).





La grandezza che si intende studiare viene ricavata come sommatoria di altri valori che si incrementano fino alla formazione dell’aggregato voluto (processo incrementativo che giunge alla costruzione del risultato “a monte”).
 
Secondo il metodo diretto il flusso di CCN viene calcolato come composizione di fattori economici che condizionano l’andamento della risorse finanziarie.
 
A causa della difficile determinazione di questi componenti, il prospetto deve essere compilato interamente da input.
Anche in questo caso il flusso finale di ∆CCN viene calcolato come differenza tra il Totale dei Flussi (Fonti) e il Totale dei Deflussi (Impieghi).

 

 
 
Nella sua accezione più generica, il flusso di cassa è dato dalla differenza tra le disponibilità monetarie finali (Dlt) e quelle iniziali (Dlt0).
 
Cf = ∆Dlt - ∆Dlt0
 

Il Cash Flow Autogenerato tramite il metodo indiretto viene calcolato a partire dal ∆CCN Autogenerato (determinato anch’esso con il procedimento indiretto).
La consistenza del ∆CCN Autogenerato deve poi essere rettificata tenendo conto delle variazioni delle Rimanenze e dei Debiti e Crediti di funzionamento.
 
Il riquadro “Controllo ∆CCN Autogenerato” permette di effettuare un controllo visivo di rispondenza tra due valori.
 
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Dato che:
 
∆CCN Autogenerato = R* - C* = Uf
(dove R*= ricavi con rilevanza finanziaria e C*= costi con rilevanza finanziaria)

nella casella azzurra (1) viene riportato il valore dell’utile avente rilevanza finanziaria (Uf) , calcolato nel foglio 1 del dettaglio relativo al CCN.
Se tale valore coincide con quello appena ricavato nel prospetto, nella casella di controllo apparirà un “OK”, altrimenti apparirà una “X”.

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Il Cash Flow Autogenerato Diretto si costruisce come somma dei Ricavi di vendita incassati comprensivi di altre voci di ricavi incassati (come i dividendi, gli interessi..) a cui devono essere sottratti i Costi di produzione e le altre voci di costi pagati.
 
 

Il Cash Flow Strutturale viene calcolato col metodo Indiretto a partire dal ∆CCN Strutturale.

Per la determinazione del ∆CCN Strutturale si ricordi l’espressione di base per cui:

∆CCN = ∆CCN Autogenerato + ∆CCN Strutturale

da cui si ricava che

∆CCN Strutturale = ∆CCN - ∆CCN Autogenerato
 
Tale calcolo viene riportato nel prospetto di appoggio:

 
img

 
Il Cash Flow Strutturale Diretto viene calcolato in due momenti:

1. Determinando il Flusso Strutturale Lordo come somma di vari incassi di natura finanziaria, tra cui quelli dovuti all’accensione di mutui, all’emissione di azioni, …

2. Sottraendo al Flusso Strutturale Lordo appena determinato alcune voci relative a rimborsi/pagamenti antitetiche a quelle di incasso di cui al punto 1.


 
 
I flussi finanziari devono essere inclusi nel rendiconto finanziario in modo distinto in relazione alla loro appartenenza all’area operativa, di investimento e finanziaria.
Il flusso complessivo viene così scomposto in tre macro-flussi parziali in modo da evidenziare in modo analitico il processo di creazione/distruzione di moneta.



Sono qui ricomprese:
- le principali attività generatrici di ricavi
- le operazioni che contribuiscono a formare l’utile o la perdita d’esercizio
- le altre attività che, in via residuale, non sono né di investimento né finanziarie
 
Attraverso l’analisi delle componenti di questa area si può misurare la capacità dell’azienda di finanziare autonomamente la normale attività dell’impresa, eventuali piani di crescita/sviluppo e il rimborso dei finanziamenti.
 


 
I flussi finanziari derivanti da questa attività stanno ad indicare la misura in cui i costi sono stati sostenuti per acquisire risorse destinate a produrre proventi e flussi finanziari futuri.
 
GBsoftware all’interno di quest’area propone un’ulteriore suddivisione tra flussi in uscita relativi agli investimenti e flussi in entrata relativi ai disinvestimenti.

 


Questa area è composta da voci che influenzano la dimensione e la composizione del Patrimonio Netto e dei finanziamenti ottenuti dall’impresa.

 
 
Questo prospetto viene proposto allo scopo di fornire all’utente una visione di rendiconto finanziario che sia in grado di appianare le divergenze tra i principi di redazione GAAP Italia e IFRS-gp.
 
Lo schema di rendiconto ottenuto è compatibile con i principi civilistici italiani e i principi OIC, e riconducibile ai principi contabili internazionali.
 
N° doc. 24684 - aggiornato il 09/11/2012 - Autore: GBsoftware S.p.A.
GBsoftware S.p.A. - Via B. Oriani, 153 00197 Roma - C.Fisc. e P.Iva 07946271009 - Tel. 06.97626336 - Fax 075.9460737 - [email protected]